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Gli italiani e la salute: informati e preoccupati del futuro che li attende, sono troppo pigri per comportarsi correttamente e fan finta di nulla

8 Aprile 2016

Danacol indaga l’atteggiamento della popolazione italiana nei confronti del tema del benessere e della salute cardiovascolare in occasione del lancio del progetto ‘Viaggio al Cuore del Problema’.

Consapevoli ed informati, timorosi di ammalarsi in futuro, dubbiosi su cosa sia corretto fare, poco costanti nella prevenzione, non mantengono le promesse, sono pigri, hanno bisogno di un aiuto, si fidano solo del medico di famiglia.
Un ritratto generazionale molto ampio (20-70 anni) di cui non andare del tutto fieri. In un percorso di avvicinamento a settembre, il mese del CUORE, e in allineamento al progetto Viaggio al Cuore del Problema, Danacol ha commissionato a TNS Italia una ricerca approfondita* sull’atteggiamento degli italiani nei confronti del benessere e della salute cardiovascolare con l’obiettivo di offrire un reale supporto nel percorso di prevenzione che ognuno di noi dovrebbe avere.

Come si vedono gli italiani nel futuro, nei prossimi 10 anni? In termini di salute e benessere, si sentono tranquilli?
La metà degli italiani ha paura del futuro. Il totale campione a cui è stato posto questo quesito si è spaccato a metà (timorosi 46% vs 54%). Una preoccupazione che si fa sentire maggiormente nelle donne (49%) ma trova riscontro anche nei più giovani (33%): un giovane su tre non si sente infatti sereno a riguardo.
Una paura che nasce soprattutto dal grado di conoscenza e consapevolezza in termini di salute, cardiovascolare nello specifico. Gli anni di lavoro di sensibilizzazione da parte delle istituzioni e di brand come Danacol hanno avuto i loro effetti. Otto italiani su dieci hanno un buon grado di consapevolezza riguardo ai principali fattori di rischio cardio-vascolare e citano, infatti, fumo, pressione alta, alto livello di colesterolo, sovrappeso e vita sedentaria tra i principali fattori di rischio per la salute del cuore.
Di questa popolazione ben informata, la quasi totalità (96%) non solo riconosce il ruolo fondamentale della prevenzione ad ogni età e identifica anche in una corretta alimentazione la miglior forma di prevenzione (93%), ma concorda anche con il concetto che la salute passi dall’alimentazione (96%).
D’altronde, persistono molti timori e perplessità. Quattro italiani su dieci temono di non avere i soldi necessari per curarsi, percentuale che pesa maggiormente tra i 20-34enni (44%) e cresce sensibilmente al Sud (48%), dove la consapevolezza dell’importanza della prevenzione è nettamente superiore (67%). Tre italiani su dieci temono di essere malconsigliati e il 28% della fascia più giovane del campione indica tra i motivi di preoccupazione la mancanza di informazione oppure di tempo.

Infine, dai risultati si riscontra come l’atteggiamento purtroppo diffuso di ‘far finta di nulla’ fin tanto che il problema non si manifesta sia adottato anche nella prevenzione.
Seppure l’86% degli italiani ritiene fondamentale fare dei controlli periodici, solo il 40% dichiara di effettuarli veramente, percentuale che sale al 49% negli over 55.
Un italiano su due, il 55% degli intervistati tende a far finta che un problema non esista fino a quando non si manifesta e il 44% cerca di ridurre esami e controlli al minimo perché ‘generano ansia’.

“Con questa indagine abbiamo riscontrato un atteggiamento degli italiani nei confronti della salute e della prevenzione cardiovascolare che rispecchia la ricerca costante di equilibrio in uno stato di incertezza in cui viviamo”. – commenta Federico Capeci, CEO di TNS Italia – “D’altro canto la ricerca di un benessere a 360° e l’incertezza del futuro incombe nelle scelte quotidiane e, per superare le sfide, si tende a far finta di nulla. In questo quadro, pieno di contraddizioni, emerge un identikit di un italiano dubbioso, pieno di buoni propositi che per pigrizia non porta a termine e che convive con questo dubbio su quale sia la cosa giusta”.