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A Milano il primo Hub sulle infrastrutture per rispondere alle esigenze dei cittadini e decidere le opere del futuro

9 Dicembre 2019

Su iniziativa e patrocinio della Città metropolitana di Milano, LATTANZIO Monitoring & Evaluation ha progettato il primo Hub Infrastrutture d’Italia con l’obiettivo di ascoltare e studiare i bisogni dei cittadini dell’area metropolitana, gli impatti delle iniziative che si intenderanno avviare e individuarne le potenzialità attraverso un sistema di tavoli di consultazione e monitoraggio periodico. Alla creazione dell’Hub hanno contribuito i partner Aon, Cisco, Fastweb e Fondazione ENI Enrico Mattei (FEEM). L’iniziativa è stata preceduta da un una serie di rilevazioni del centro studi Lattanzio Monitoring & Evaluation su diversi target: italiani (ricerca demoscopica), giovani (ricerca tramite App) e deputati (analizzando i post su Facebook e Twitter), i dati raccolti e i confronti con i partner hanno portato a definire “l’HUB INFRASTRUTTURE”.

Dalle esplorazioni già realizzate è emersa una consapevolezza diversa sulla necessità di investire in infrastrutture: se nel 2015 appena il 31% degli italiani riteneva il potenziamento delle infrastrutture tema prioritario, a distanza di pochi anni la percentuale è diventata del 61%. Le Infrastrutture sono al secondo posto (63%) nella graduatoria dei servizi ritenuti peggiori dagli italiani rispetto al resto dell’Unione Europea, precedute solo dal fisco (81%), davanti a scuola (49%) e sanità (28%). Andando più nello specifico è quello dei trasporti il settore che riscuote più critiche rispetto al resto della UE, è il 67% degli italiani a ritenerlo da migliorare, seguito da internet al 62%, da strade e autostrade al 61%.

I giovani, pragmatici come sempre, appaiono complessivamente critici verso quelle infrastrutture che usano nel quotidiano, così ben il 92% di loro ritiene che sia importante aumentare gli investimenti in questo ambito. Sono sempre i giovani che esprimono una forte sensibilità rispetto alle opere capaci di limitare i danni provocati dalle catastrofi ambientali.

Il terzo filone dell’Osservatorio è stato quello dei deputati. Sono stati analizzati, grazie a tecniche di machine learning, i post pubblicati sulle pagine Facebook e i twitter di 468 deputati italiani nel 2018 e ben 519 nel 2019, corrispondenti alla quasi totalità dei deputati. La rilevanza delle infrastrutture nel dibattito pubblico è cresciuta costantemente nell’ultimo anno: infatti dai 3600 post del 2018 si è giunti a 5.600 post, con un momento di picco durante la campagna elettorale del 2019. È stato possibile comprendere le posizioni dei singoli e gli orientamenti dei partiti politici.

L’approccio fin qui tenuto è multidisciplinare: advance analytics (machine Learning e Natural Language Processing), interviste quantitative (CATI), panel di 1000 giovani attraverso l’app Gimmelike, e social listening.