Dati Assirm – Lonline supera i metodi tradizionali e cresce del +2,4%
Milano, 12 marzo 2015 – Per la prima volta in 20 anni è il web lo strumento più utilizzato per le ricerche di mercato. Le ricerche online nel 2014 sono infatti cresciute del 2,4% conquistando il 30% del mercato tra le ricerche quantitative ad hoc, con un acquisito di 51,9 milioni di euro. Anche tra le ricerche qualitative ad hoc l’online continua a crescere con un acquisito aumentato del 56,3% rispetto al 2013.
L’analisi, che ha coinvolto un campione di 42 Istituti associati sui dati relativi all’anno 2014, riporta un fatturato per il settore pari a 488,7 milioni di euro – ed un acquisito di 478,1 milioni di euro, che si mantiene stabile rispetto al 2013. Per quanto riguarda le metodologie quantitative, le ricerche online sono al primo posto in termini di valore seguite dalle metodologie tradizionali: le ricerche Personali CAPI, le Telefoniche CATI e le Personali Carta e Penna.
“Oggi le ricerche CAWI sono il primo metodo di rilevazione quantitativo e la crescita delle ricerche qualitative è in gran parte dovuta ai nuovi strumenti. – ha dichiarato il Presidente di Assirm Umberto Ripamonti. Sicuramente si tratta anche di una conseguenza della crisi economica che ha spinto verso l‘adozione di metodi meno costosi e più veloci, ma anche la testimonianza della vitalità dell’intero comparto delle Ricerche che ha saputo cogliere la sfida e dimostrare che è capace di guidare l’innovazione cogliendo le opportunità che essa porta con sé. Ora ci aspettiamo che le novità portate dalle nuove tecnologie siano capaci di invertire la tendenza negativa che ancora caratterizza il mercato sia pure a tassi più contenuti delle attese.”
In merito alle ricerche qualitative, l’indagine condotta dall’Associazione conferma il Focus Group come uno dei principali strumenti utilizzati per la rilevazione di dati, con un acquisito di circa 24 milioni di euro.
Tra i settori finali della ricerca di mercato si è registrato un aumento di rilevazioni all’interno dell’ambito Farmaceutico (+4,7%), della Pubblica Amministrazione (+0,6%); hanno invece perso terreno l’’Informatica e l’ Elettronica (-15,7%) ed il settore dell’Advertising (-10,1%).
“I dati sul nostro settore – ha continuato Ripamonti – mostrano come nonostante la congiuntura attuale si continui ad investire nelle ricerche di mercato, riconoscendone il valore strategico per il business aziendale, e come per le aziende sia impossibile prescindere da questo strumento. Basti pensare che nel 2014 tra le tipologie di panel le ricerche su famiglie e consumatori sono cresciute di oltre il 31%, e questo dato testimonia l’attenzione sempre maggiore che le aziende rivolgono verso i propri consumatori, soprattutto in momenti di crisi economica”.
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